Col crescere dell’attività è maturata l’esigenza di un piccolo stabile dove immagazzinare i prodotti e dove poter vendere in maniera più strutturata. Non avendo a disposizione nessuno stabile preesistente sul terreno abbiamo pensato di costruirlo a partire dai materiali della terra. Quale scelta più coerente di legno e paglia e terra cruda?E se la campagna d’inverno dorme, noi no! Mettendo a frutto le nostre esperienze di architetto e direttore lavori edili maturate precedentemente, ci siamo avventurati nell’autocostruzione di una casa in paglia. A gennaio 2015 abbiamo deciso di prefabbricare le nostre pareti in modo da velocizzare il lavoro di montaggio in primavera.
Il cantiere è stata un’opportunità per riscoprire materiali naturali e tecniche costruttive locali, ma ha anche avvicinato molti giovani come ad esempio la scuola edile di Rovigo e Stefano Ravara, un laureando in ingegneria ambientale che ha deciso di utilizzare il nostro fabbricato per la sua tesi di laurea studiandone la sostenibilità dal punto di vista del ciclo di vita dei materiali utilizzati (legno, paglia, terra, calce).
L’unione di questi elementi ha dato luogo ad un edificio estremamente confortevole e con ottime prestazioni energetiche tanto da non essere necessario alcun impianto di raffrescamento e riscaldamento.
Questo non era sufficiente però a rispondere all’altra grande sfida che è quella dell’approvvigionamento di energia. Siamo partiti installando un piccolo impianto fotovoltaico che potesse alimentare la pompa per l’irrigazione a goccia della nostra azienda e a servizio dei 16 orti urbani, per poi proseguire con l’installazione di un secondo impianto col quale facciamo funzionare la pompa di calore che produce acqua calda, l’illuminazione e i frigoriferi durante l’estate.
In entrambi i casi abbiamo scelto di rimanere completamente staccati dalle reti nazionali (gas e luce) e di utilizzare solamente l’elettricità autoprodotta. Ovviamente tutto ciò richiede un uso più consapevole delle risorse e una maggiore programmazione, ma è anche un modo per avvicinarci ad una realtà che spesso ci sfugge: le risorse sono limitate e perché tutti possano goderne è necessario utilizzarle in maniera più intelligente.
Il 26 marzo 2018 a Rovigo abbiamo ricevuto il riconoscimento dal Treno Verde di Legambiente che ci ha inserito nel dossier “rinnovAbili” che raccoglie le buone pratiche di privati e enti pubblici nella direzione di un futuro 100% rinnovabile.